Archivio mensile:Giugno, 2020

La nuova vita. Maurizio Fondriest

di Anna Santilli

Il trentino di Cles, Maurizio Fondriest nato il 15 gennaio 1965, oggi 55 anni. Professionista dal 1987 al 1998, fu capace di vincere il campionato del mondo in linea nel 1988 a Renaix, in Belgio. Ha vestito le maglie della Del Tongo, Panasonic, Lampre, Roslotto e Cofidis, la squadra francese in cui ha chiuso la sua carriera nel 1998. Il 1993 fu il suo anno magico, con le vittorie alla Tirreno- Adriatico, la Milano- Sanremo allo sprint su Gelfi e la Freccia Vallone. Vinse in quell’anno 25 corse. Non eccelse nei Grandi Giri, ma conquistò tante classiche del calendario nazionale e molti piazzamenti nelle classiche del nord. Dopo il ritiro è diventato imprenditore nella produzione di telai con il proprio nome, oltre a svolgere attività di commentatore sportivo per alcune reti televisive. Sposato con Ornella ha tre figli: Maria Vittoria, Carlotta e Lorenzo.



Gloria e tragedie. Hugo Koblet 1964

di Claudio Visci

Lo svizzero Hugo Koblet nacque a Zurigo il 21 marzo del 1925. Morì a Uster il 6 novembre 1964, a soli 39 anni. Nel 1950 vinse il Giro d’Italia, su Gino Bartali e nel 1951 il Tour de France. Alla piazza d’onore il francese Geminiani. Vinse due volte il Campionato di Zurigo e tre volte il Giro di Svizzera. In quei anni fu acceso rivale del connazionale Ferdy Kubler, scomparso il 24 luglio 2016, all’età di 97 anni. Classe e bellezza, stile e potenza. Un campione biondo e affascinante. Trovò la morte, il 2 novembre del 1964, il giorno dei defunti, in una giornata grigia e piovosa. Era andato a trovare la moglie Sonia, che non voleva ricominciare la relazione di un matrimonio fallito. Hugo Koblet si mise al volante della sua Alfa Romeo, senza una meta precisa a velocità sostenuta, andò a schiantarsi contro un albero nei pressi di Esslingen. Il cuore di Koblet cessò di battere quattro giorni dopo, il 6 novembre 1964. È stato uno dei grandi del ciclismo.



Vittorie straniere al giro d’Italia. Miguel indurain 1992

di Claudio Visci

Il fuoriclasse spagnolo Miguel Indurain mette la firma nella 75° edizione del Giro d’Italia. Il capitano della Banesto completa la doppietta al Tour de France. La Corsa Rosa prese il via da Genova con la crono vinta dal francese Thierry Marie. Endrio Leoni e Max Sciandri si affermano a Uliveto Terme e Arezzo. Nella località toscana il navarro conquista la maglia rosa che la porta fino alla fine di Milano. Il velocista Mario Cipollini ottiene il poker a Porto Sant’Elpidio, Aversa, Vercelli e Vigevano. Doppietta di Guido Bontempi a Melfi e Latina e del ciociaro Franco Vona a Sulmona e a Corvara in Badia. Altre vittorie azzurre con Endrio Leoni bis a Bassano del Grappa, Giorgio Furlan a Monte Bondone, mentre Franco Chioccioli e Marco Giovannetti trionfano a Pian del Re e a Verbania. Indurain domina le due crono a San Sepolcro e a Milano. Il Re spagnolo si aggiudica il Giro d’Italia con un vantaggio di 5’12” sull’indomabile Claudio Chiappucci(Carrera) e sul podio Franco Chioccioli(GB-MG) a 7’16”, il toscano vincitore nel 1991.



Notizie sul ciclismo internazionale

di Claudio Visci

Il marchigiano Riccardo Stacchiotti  è il nuovo acquisto della Vini Zabu’ KTM per la stagione 2020, diretta dal manager Angelo Citracca. Il 28 enne velocista di Recanati, è stato capace l’anno scorso di imporsi in due corse, una tappa al Giro di Sicilia e al Sibiu Tour, in Romania. Il primo appuntamento del team è proprio alla breve corsa a tappe rumena, in programma dal 23 al 26 luglio.

 

La Bardiani- CSF Faizane’ del manager Roberto Reverberi andrà in ritiro mercoledì 1 luglio per un training camp in altura a Livigno, presso l’Hotel Interalpen. La squadra divisa in due gruppi di dieci ciclisti sosterrà la preparazione in vista dei primi appuntamenti alle corse internazionali al Sibiu Tour, previsto a fine luglio.



Gloria e tragedie. Alessandro Fantini 1961

di Claudio Visci

L’abruzzese di Fossacesia, Alessandro Fantini nacque il 1 gennaio del 1932. Trovò la morte il 5 maggio 1961, a soli 39 anni, in volata a Treviri, in una tappa del Giro di Germania. Era un ottimo velocista e si aggiudicò nella sua breve carriera sette tappe al Giro d’Italia e due tappe al Tour de France. Nel 1956 al Giro, indossò per otto giorni la maglia rosa. Era il 5 maggio 1961, allo sprint, in quella maledetta volata lunga cercava il bis, ma venne contrastato dal tedesco Jan Jaroslewicz. I due d’improvviso si toccarono. La velocità era molto alta e due corridori finirono a terra fra le urla della gente. L’abruzzese picchiò forte la testa sull’asfalto. La frattura alle ossa del cranio gli fu fatale. Così morì il forte velocista Alessandro Fantini.



Vittorie straniere al giro d’Italia. Laurent Fignon 1989

di Claudio Visci

Dopo il secondo posto del 1984, alle spalle di Moser, il francese Laurent Fignon( SuperU) si aggiudica il Giro d’Italia. La Corsa Rosa partita dalla Sicilia con la prima tappa Taormina- Catania vinta allo sprint dal velocista olandese Jean- Paul Poppel che replica a Trento: sull’Etna si afferma il portoghese Acacio Da Silva che si prende anche il primato. Nella cronosquadre di Messina domina l’Ariostea con Silvano Contini in rosa. Sono solo quattro le vittorie italiane con l’abruzzese Stefano Giuliani a Potenza, Mario Cipollini a Mira, Flavio Giupponi a Corvara in Badia e Gianni Bugno a Prato. Il polacco Lech Piasecki si afferma nelle due crono a Riccione e la tappa conclusiva a Firenze. L’olandese Erik Breukink prende la rosa per quattro giorni, mentre Fignon conquista la maglia rosa sulle Dolomiti. Successi stranieri degli svizzeri Rolf Jarmann, Stephan Joho e il velocista Urs Freuler. Tripletta svedese con John Carlsen, Bjarne Rijs e Jesper Skibby. Alle Tre Cime di Lavaredo trionfa il colombiano Luis Herrera. Laurent Fignon si afferma al Giro d’Italia con un vantaggio di 1’15” su Flavio Giupponi(Malvor-Sidi) e sul podio lo statunitense Andrew Hampsten(7Eleven) a 2’46” secondi, vincitore l’anno prima.



Quattro anni di squalifica al bielorusso Siutsou

di Anna Santilli

L’UCI(Unione Ciclistica Internazionale) ha squalificato per quattro anni il bielorusso Kanstantsin Siutsou. Il 37 enne corridore alfiere della Bahrain- Merida è stato trovato positivo all’EPO durante un controllo a sorpresa effettuato il 31 luglio 2018. Da anni residente a Villongo, in provincia di Bergamo, l’ex campione del mondo Under 23 è stato sospeso sino al 4 settembre 2022.



Gloria e tragedie. Roger Riviere 1960

di Claudio Visci

La sua carriera finì a soli 24 anni. La sua morte a 40 anni. Il ciclismo ha proposto figure straordinarie ma anche storie misteriose, ricordi commoventi e amare odissee di vita. È stato tre volte campione del mondo d’inseguimento in pista, inoltre realizzò per ben due volte il record dell’ora al Vigorelli di Milano. È Roger Riviere, nato a Saint- Etienne, il 23 febbraio del 1936, forte pistard puntava a quel Tour de France 1960. Nella tappa Millau- Avignone, avviene il dramma, dopo 55 km di corsa, s’affronta una tortuosa e pericolosa discesa ad altissima velocità, Riccardo Nencini sbanda, ma riesce ad evitare il peggio. Riviere sulla scia urta il parapetto e vola giù nel burrone. Non corse più in bici, quasi paralizzato alle gambe. Era secondo in classifica al Tour, era sicuro di vincerlo. Riccardo Nencini si aggiudicò la corsa francese sull’italiano Battistini. Il francese cercò di rifarsi una vita, ma non ebbe fortuna. Morì il 1 aprile 1976 per un cancro alla laringe. Un campione misterioso e tragico, che appartiene alla leggenda del ciclismo.

 

 



Vittorie straniere al giro d’Italia. Andy Hampsten 1988

di Claudio Visci

Prima volta di uno statunitense al Giro d’Italia. Andy Hampsten si aggiudica il 71° Giro d’Italia. La Corsa Rosa si aprì con la crono di Urbino dominata dal francese Jean Francois Bernard. Sprint di Guido Bontempi a Ascoli Piceno e a Santa Maria Capua Vetere. A Rodi Garganico trionfo del ligure Massimo Podenzana che indossa la maglia rosa per nove giorni. Nel primo arrivo in salita di Campitello Matese c’è l’acuto di Franco Chioccioli, che poi andrà in rosa a Selvino. Colpi dei velocisti di Alessio Di Basco a Marina di Massa e Paolo Rosola a Salsomaggiore Terme. Il laziale Franco Vona s’impone a Innsbruck, mentre vincono a Borgo Valsugana Patrizio Gambirasio, l’abruzzese Stefano Giuliani a Arta Terme e ancora Paolo Rosola a Lido di Jesolo. Vittorie straniere con lo svizzero Joho, il tedesco Kappes e l’olandese Erik Breukink. Nella tappa famosa del Gavia con neve e freddo, di una giornata terribile che è segnata nella storia del ciclismo. Il polacco Lech Piasecki brilla nella crono conclusiva di Vittorio Veneto. Andy Hampsten(7Eleven) vince il Giro d’Italia. Alla piazza d’onore arriva Erik Breukink(Panasonic) a 1’43”, mentre al terzo posto si piazza lo svizzero Urs Zimmerman(Carrera) con un ritardo di 2’45” dal vincitore americano.

 



Gloria e tragedie. Fausto Coppi 1960

di Claudio Visci

È accaduto incredibilmente, il 2 gennaio 1960 all’ospedale di Tortona. È scomparso così il più grande campione e personaggio dello sport italiano. Fausto Coppi, il Campionissimo. A fine dicembre 1959 Fausto Coppi accettò l’invito dei campioni francesi per una kermesse, e poi una battuta di caccia in Africa, in Alto Volta. Morire per una banale malaria. In quei giorni a Clermont Ferrand, in Francia, il campione Raffaele Geminiani che aveva partecipato anche lui alla gara, stava vivendo gli stessi sintomi. Fece analizzare il suo sangue con urgenza all’Istituto Pasteur di Parigi. La diagnosi fu immediata: malaria. Si curò con il chinino e si salvò. Sarebbe bastata una dose di chinino per salvare la vita a Fausto. Così spirò uno dei più grandi dello sport internazionale.