Fabio Aru risponde ai critici ” non sono finito”

Il sardo Fabio Aru concede una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport e va all’attacco per zittire critici e scettici, dopo le ultime due stagioni al buio, specificando la motivazione seria che lo affliggeva. Lo scorso aprile ha subito a Prato un intervento di angioplastica. dell’arteria iliaca della gamba destra, dopo vari esami che non individuavano il problema. Sa che il 2020 sarà la stagione decisiva e di avere i fari puntati addosso. “Sono convinto di ritornare ai vertici del ciclismo internazionale; se non sarò più capace di stare con i primi, potrei fare un passo indietro,” conclude il capitano dei 4 mori, sincero e tranquillo, anche per via della nascita di sua figlia, la piccola Ginevra. Aru, il prossimo anno a grandi linee, salterà il Giro d’Italia, per presentarsi in grande stile al via del Tour de France. Le Olimpiadi di Tokyo e il mondiale in Svizzera saranno altri obiettivi a cui puntare. Nel 2020 vestirà sempre la casacca della UAE Emirates, del team manager Giuseppe Saronni. Speriamo che Fabio Aru ritorna ai grandi livelli che gli competono. E ancora un patrimonio del ciclismo italiano. Da pro fessionista debutta nel 2012 con l’Astana. Nella sua carriera fino a oggi, ha ottenuto 9 successi. Ha vinto il tricolore 2017 oltre a tre tappe al Giro, due alla Vuelta e una al Tour. Al Giro d’Italia due podi: 3 nel 2014 e 2 nel 2015. Al Tour 2017 si è piazzato al 5 posto. Si è affermato con un finale al cardiopalmo alla Vuelta 2015.