Gloria e tragedie. Serse Coppi 1951

di Claudio Visci

Serse Coppi, fratello del più celebre Fausto, perse la vita a soli 28 anni sul traguardo del Giro del Piemonte. Era il 29 giugno del 1951, il povero Serse non riusciva a dormire, quasi aveva un presentimento prima di partire per Torino. I due fratelli Coppi, nel finale di gara, erano rimasti attardati, ma proprio in Corso Casale a Torino avviene una caduta banale e rimase coinvolto anche Serse che picchia la testa sulle rotaie del tram, a pochi metri dall’arrivo in pista. Fece la doccia, ma all’improvviso avvertì lancinanti dolori alla testa. Si passò l’acqua calda sul capo, ma gli fu fatale. Venne portato d’urgenza alla clinica Sanatrix. Serse non fu operato ed era in coma profondo. Serse morì nel breve volgere di poche ore di una tragedia sconvolgente. A distanza da quell’evento tragico, Pierino Coppi, il cugino dei fratelli Coppi, che è stato sindaco di Castellania, disse che sarebbe bastata una borsa di ghiaccio sulla testa a salvare la vita a Serse. Fausto Coppi affranto e distrutto pensò di non correre più, ma riprese l’anno dopo, nel 1952, quando fece l’accoppiata Giro e Tour nello stesso anno.