Il bilancio delle 22 squadre al giro d’Italia

di Claudio Visci

Lotto- Soudal(Belgio) Nelle prime tappe della Corsa Rosa è stato nei primi tre il belga Vanhoucke Harm, poi scomparso. Non è stato un team di alto livello, dato che mancavano all’appello l’australiano Ewan Caleb, vincitore di due tappe al Tour e del belga Wellens Tim impegnato alla Vuelta, vincente a Sabinanigo.

Movistar Team(Spagna) Sotto le aspettative il team spagnolo diretto da quella vecchia volpe di Inzue Eusebio. Qualche fuga di Carretero e Villella, ma nulla di concreto. Il 22 enne colombiano Rubio, neoprofessionista ha dimostrato in salita di valere. Nella Vuelta, la vittoria di Marc Soler a Lekeuberri.

NTT Pro Cycling(Sudafrica) Un organico compatto il team sudafricano di Bijarne Riis che ha dominato la tappa di Madonna di Campiglio con l’australiano Ben O’Connor, oltre al secondo posto il giorno prima a San Daniele del Friuli. Il belga Victor Campenaerts, sempre piazzato nelle crono. Commovente il Giro di Domenico Pozzovivo sempre all’attacco.

Trek- Segafredo(USA) La squadra statunitense del team manager Luca Quercilena era partita con velleità bellicose con il faro Vincenzo Nibali a provare per fare il tris al Giro d’Italia. Dopo i ritiri importanti di Brambilla e Ciccone, “Lo Squalo dello Stretto” è rimasto troppo solo, ma da rilevare che la sua condizione quest’anno non ha mai avuto un rendimento alto.