La nuova vita. Michele Dancelli

di Claudio Visci

Michele Dancelli nato a Castenedolo, 8 maggio 1942, è stato professionista dal 1963 al 1974, affermandosi in 73 corse, uno dei ciclisti più vincenti del ciclismo italiano. Vinse due volte il campionato nazionale nel 1965 e 1966, mentre giunse secondo nel 1967 e terzo nel 1968 e nel 1972. In carriera si aggiudicò inoltre due importanti classiche, la Freccia Vallone del 1966 e la Milano- Sanremo del 1970 per distacco sull’olandese Karstens e il belga Leman. Una vittoria importante che riportò gli italiani al successo alla “Classicissima” 17 anni dopo l’ultima affermazione di Loreto Petrucci nel 1953. Al Giro d’Italia 1970, vinto da Eddy Merckx, si piazzò al quarto posto. Vinse undici tappe alla corsa rosa, ma mai finì sul podio. Ha indossato per otto volte la maglia azzurra della Nazionale ai mondiali su strada: si classificò per due volte terzo, nel 1968 a Imola a 10’18” da Vittorio Adorni e nel 1969 a Zolder in Belgio, alle spalle dell’olandese Ottenbross. Ha corso con le maglie della Molteni, Pepsi Cola e Scic. Si ritirò nel 1974. Oggi, Michele Dancelli, bresciano 77 anni, sposato con la prima moglie ha avuto due figli, Renzo e Liana e dopo si è innamorato di una donna cubana da cui è nato Miguelito. Abbandonato il ciclismo, si è dedicato ad un’attività immobiliare e successivamente all’organizzazione di escursioni per cicloamatori.