Sessanta anni fa la leggenda del gavia

di Claudio Visci

Era l’8 giugno del 1960, ieri a sessant’anni, quando il patron Vincenzo Torriani scopriva la terribile ascesa di 18 km del Passo del Gavia, al Giro d’Italia del 1960. Dopo Ponte di Legno ci si arrampica con una pendenza all’8% di pendenza media fino a toccare quota 2652 metri sarebbe entrata di diritto nella storia leggendaria del ciclismo. Era la 20 e decisiva tappa del Giro d’Italia, da Trento e arrivo a Bormio per un totale di 229 km. Il 23 ciclista italiano Imerio Massignan lottava per vincere la Corsa Rosa con grandi avversari come il lussemburghese Charly Gaul e il francese Jacques Anquetil. Il forte scalatore veneto transito’ in cima al valico del Gavia, sommerso di neve con oltre 2′ di vantaggio. In discesa forò due volte, venne raggiunto da Gaul, complice un’altra foratura, lo batté sul traguardo di Bormio. Il Giro d’Italia lo vinse Jacques Anquetil. Gastone Nencini fu secondo e terzo Charly Gaul. Il 5 giugno del 1988, un’altra frazione memorabile con una bufera di neve sorprese i corridori sul Gavia. Scene di disperazione sconvolsero l’esito di quella tappa mitica del Giro. L’olandese Johan Van Der Velde era al comando della corsa, quando scomparve. Franco Chioccioli lasciò la maglia rosa, mentre l’altro olandese Erik Breukink vinse la tappa e l’americano Andy Hampsten conquistò il Giro d’Italia del 1988.