Bilancio squadre 2020: deceuninck- Quick Step
di Claudio Visci
Anche quest’anno la corazzata belga, la Deceuninck- Quick Step, si conferma la squadra più vincente del panorama internazionale. Il team diretto dal manager Patrick Lefevere, anche se a causa di questa strana stagione per colpa della pandemia ha conquistato 39 successi, pur non riuscendo come negli anni scorsi, a portare a casa una classica “Monumento”. La vittoria più esaltante è stata la maglia iridata del francese Julian Alaphilippe nel mondiale di Imola. Il giovane talento belga Remco Evenepoel che, prima della terribile caduta al Lombardia ad agosto, aveva vinto 4 corse a tappe con un bottino di 9 vittorie. Il velocista irlandese Sam Bennett, il quale al Tour de France è stato il miglior sprinter, ottenendo la maglia verde a punti e 2 affermazioni. Stagione superlativa per Julian Alaphilippe, che ha centrato il bersaglio più grande indossando i colori dell’iride, oltre ad una tappa del Tour e la Freccia del Brabante. Un finale di stagione di grande qualità per il 22 enne portoghese João Almeida, a lungo maglia rosa del Giro, una delle sorprese, poi concluso al quarto posto. Tra gli altri successi, il belga Yves Lampaert, vincitore della Bruges- De Panne. L’olandese Fabio Jakobsen, prima dello schianto pauroso al Giro di Polonia, aveva già ottenuto 4 vittorie. Il danese Kasper Asgreen si è preso la Kurne- Bruxelles, mentre Dries Devenyns, Rémi Cavagna, Florian Senechal, Jannik Steimle e Shane Archbold hanno tagliato per primo il traguardo. Dei corridori italiani da lodare Fausto Masnada che si è messo in luce al Giro con un ottimo nono posto. Mattia Cattaneo ha sfiorato una tappa alla Vuelta. Per Davide Ballerini che ha dimostrato nelle classiche il suo valore ha firmato una frazione al Polonia. Si è presentato tra i professionisti con due vittorie, al Tour de L’Ain e alla Coppi e Bartali il valtellinese Andrea Bagioli. Tra le cocenti delusioni, il lussemburghese Bob Jungles, il ceco Zdenek e il colombiano Alvaro Hodeg.